Lavoratori “extra”: nuove attività integrate nei settori turismo e pubblici esercizi

Fornite indicazioni per la gestione dei contratti per l’esecuzione di servizi di durata non superiore a 3 giorni (INPS, messaggio 14 marzo 2025, n. 913).

Dopo la circolare n. 91/2020, l’INPS è tornato sull’argomento dei cosiddetti lavoratori “extra“, fornendo precisazioni riguardanti i settori del turismo e dei “pubblici esercizi” esclusi dall’applicazione del contributo addizionale di cui al comma 28 dell’articolo 2 della Legge n. 92/2012.

In particolare, l’Istituto ha fornito indicazioni in materia di applicazione della lettera d-bis) del comma 29 dell’articolo 2 della citata Legge n. 92/2012 che ha previsto che il contributo addizionale (comma 28 del medesimo articolo 2) e, conseguentemente, l’incremento previsto in occasione di ciascun rinnovo non si applica ai contratti di lavoro stipulati con i lavoratori “extra” di cui all’articolo 29, comma 2, lettera b) del D.Lgs. n. 81/2015, ovvero gli assunti per l’esecuzione di servizi di durata non superiore a 3 giorni nel settore del turismo e dei cosiddetti “pubblici esercizi”.

In particolare, l’INPS precisa che le attività di questi settori (riportate al paragrafo 1.4.1 della circolare INPS n. 91/2020), per le quali trova applicazione la disciplina in argomento, a decorrere dal 1° gennaio 2020, devono essere integrate anche con le attività di “mense e ristorazione collettiva” con i codici ATECO 56.29.10 e CSC 7.07.05e del “catering” con i codici ATECO 56.29.20 – 56.21.00 e CSC 7.07.05.

Tali attività, infatti, rientrano nella disciplina dei pubblici esercizi e dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del “Turismo, Pubblici esercizi, Ristorazione Collettiva e Commerciale, Alberghi” e non risultano dagli stessi esclusi nell’applicazione del cosiddetto lavoro extra.

Per quel che riguarda, la compilazione del flusso Uniemens per i periodi di paga da gennaio 2020 e fino alla pubblicazione del messaggio in commento, l’INPS evidenza che i datori di lavoro che hanno versato il contributo addizionale NASpI possono recuperare tale contribuzione, utilizzando il codice causale “L810” per il recupero del contributo addizionale. Questo recupero può essere effettuato solo nei flussi Uniemens relativi ai 3 mesi successivi alla pubblicazione del messaggio in argomento.

Inoltre, l’Istituto ricorda che nel caso in cui i lavoratori extra non siano più in forza, i datori di lavoro devono inviare un flusso di regolarizzazione per l’ultimo mese di attività del lavoratore, utilizzando sempre il codice “L810”.

CCNL Poste: proclamato lo sciopero degli straordinari

Le OO.SS. hanno indetto l’astensione dal lavoro straordinario dal 20 marzo al 9 aprile

Con un comunicato stampa del 13 marzo 2025, Slc-Cgil e Uil-Poste hanno proclamato dal 20 marzo al 9 aprile (fatta eccezione per il 5 aprile in Campania) lo sciopero degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive per il personale di Poste Italiane su tutto il territorio nazionale. Lo sciopero è frutto della conclusione negativa, avvenuta in data 6 marzo 2025, della procedura prevista dall’art. 17, lettera B) punto 3) del CCNL 23 luglio 2024. Il suddetto articolo riguarda, infatti, le controversie collettive e le procedure di raffreddamento e conciliazione a livello nazionale. Nel periodo coperto dallo sciopero, i dipendenti di Poste Italiane non saranno tenuti a svolgere prestazioni lavorative oltre il normale orario di lavoro previsto dal contratto. 
Lo scopo della protesta, come affermano le OO.SS., è quello di spingere Poste Italiane a riprendere il confronto in tempi brevi. 

CIPL Edilizia Industria Milano, Lodi, Monza e Brianza: definito l’EVR 2025

Stabilito l’importo nella misura del 4%

Lo scorso 10 marzo è stato siglato dall’Associazione delle Imprese Edile Complementare  e la Fenal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil delle Province di Milano, Londa, Monza e Brianza il verbale di accordo per l’applicazione dell’EVR spettante nel 2025 e definito nella misura del 4% dei minimi tabellari vigenti al 31 dicembre 2024.
I parametri verificati sono stati:
1. numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile;
2. monte salari denunciati;
3. ore denunciate in Cassa Edile;
4. numero delle imprese iscritte in Cassa Edile.
Viene, inoltre, stabilito che le aziende che hanno titolo per non erogare l’EVR 2025 o per erogarlo in misura ridotta pari al 65% dell’EVR territoriale dovranno rispettare la procedura di verifica dei parametri aziendali.